Salute

Per quanto riguarda i cosiddetti “determinanti di salute” è ormai accertato che i servizi sanitari incidono solo per il 10% sulla salute umana, mentre sempre più rilevanza sta acquistando l’ambiente e in particolare l’inquinamento atmosferico.

I più recenti studi epidemiologici stimano in circa 7 milioni di decessi anno la mortalità dovuta all’inquinamento a livello mondiale, dei quali circa 550.000 nella sola regione europea. La maggior parte di queste morti premature sono attribuibili all’inquinamento atmosferico.

Le fonti di inquinamento dell’aria secondo l’OMS – Organizzazione Mondiale della Sanità

Gli effetti sulla salute dell’inquinamento si traducono principalmente in decessi per ictus, malattie respiratorie (BPCO) e cancro al polmone. L’Italia del nord, in particolare la pianura padana, è uno dei territori più inquinati d’Europa e di questo manca la consapevolezza sia tra i cittadini che tra gli operatori della salute, medici e infermieri in primis.

L’inquinamento è il nuovo killer invisibile, con il quale dovremo imparare a fare i conti, al pari del fumo di tabacco. Numerosi studi stimano che ad ogni incremento di 10 µg/m3 di PM10 corrisponde un incremento di mortalità nelle città inquinate. L’OMS raccomanda di ridurre progressivamente i valori di PM sino a giungere a valori pari a 15 µg/m³, e ciò si ottiene riducendo le emissioni da traffico autoveicolare, industriale, riscaldamento, combustione di biomasse, trattamento rifiuti, agricoltura, ecc.

Inoltre molti contaminanti atmosferici hanno effetti dannosi anche sul clima contribuendo a determinare inquietanti mutamenti climatici. In tutto il Sud Europa, Italia inclusa, i cambiamenti climatici stanno causando un aumento degli eventi meteorologici estremi come ondate di calore, piogge intense e allagamenti costieri, una espansione di nuove specie di vettori di malattia e sono associati ad un peggioramento della qualità dell’aria e al rischio incendi aggravato dalla siccità. Tutti noi, con i nostri comportamenti, possiamo e dobbiamo contribuire a ridurre le emissioni inquinanti e dannose per il clima.

Morti legate all’inquinamento dell’aria interno ed esterno

Per salvare la Terra occorre cambiare non solo il nostro stile di vita, ma anche la nostra alimentazione. Limitare il consumo di carne e introdurre proteine alternative ad essa, potrebbe portare ad una riduzione di circa un quarto delle emissioni di gas serra. Non solo, questo cambiamento potrebbe anche ridurre del 5% le morti prevenibili ogni anno, con milioni di vite risparmiate. Uno studio del World Economic Forum dimostra come il bilanciamento del consumo di carni con fonti proteiche alternative può portare a benefici significativi sia per la salute umana che per l’ambiente. In termini di impatto ambientale, i dati del 2010 rilevano come la sola produzione di carne di manzo sia responsabile del 25% delle emissioni di gas serra legate al cibo.

I medici in particolare devono impegnarsi più degli altri riguardo ai danni per la salute dovuti alle sostanze inquinanti. Il Codice deontologico dei medici, all’Art. 5 Promozione della salute, ambiente e salute globale, recita: “ Il medico, nel considerare l’ambiente di vita e di lavoro e i livelli di istruzione e di equità sociale quali determinanti fondamentali della salute individuale e collettiva, collabora all’attuazione di idonee politiche  educative,  di  prevenzione  e  di  contrasto alle  disuguaglianze  alla  salute  e  promuove l’adozione di stili di vita salubri, informando sui principali fattori di rischio.  Il medico, sulla base delle conoscenze disponibili, si adopera per una pertinente comunicazione sull’esposizione e sulla vulnerabilità a fattori di rischio ambientale e favorisce un utilizzo appropriato delle risorse naturali, per un ecosistema equilibrato e vivibile anche dalle future generazioni.”

ISDE – Medici per l’ambiente – in collaborazione con l’Ordine dei Medici, da sempre opera ai fini della formazione e sensibilizzazione dei medici e, a cascata, anche della popolazione.

A livello locale la sinergia tra Ordine dei Medici e Legambiente ci permetterà di aver dei dati locali puntuali sulle diverse zone della città che potrebbero essere utilizzati per fare delle simulazioni sulla mortalità e morbosità con la finalità di sensibilizzare i cittadini e agire in termini di riduzione dell’inquinamento atmosferico.